Iniziamo subito con il dire che il “benvenuto” è in senso quasi sarcastico, perché si è fatto un gran parlare di questi servizi negli ultimi giorni senza ancora aver avuto un’idea chiara, confermata da dati e statistiche, sull’influenza nel percorso di scelta di un hotel e/o di un volo da parte di un turista. Per non parlare della sua influenza sulla visibilità online e sulle vendite dirette o intermediate.
E’ ancora molto presto, anche se la strada sembra oramai tracciata…una prepotente presenza di Google nel mercato del travel online. Tutti ne avevamo avuto il sentore, oggi c’è la conferma. Sono molti però, gli elementi poco chiari sul funzionamento di Google Hotel Finder: le posizioni in classifica, gli annunci in testa alla classifica, le percentuali sui prezzi praticati, per citarne solo alcune.
Sono tutti elementi che mettono, noi addetti ai lavori e i potenziali clienti interessati, in una fase di stand-by pronti a fare le valutazioni del caso nel momento in cui tutto sarà più chiaro, aspettando di valutare scientificamente gli effetti di un tale scenario.
Ma esistono però delle certezze. La prima certezza è l’ennesima riprova che la disintermediazione turistica alberghiera sembra quasi una chimera, una sorta di Eldorado mai scoperta del tutto, una sorta di promessa mai mantenuta. Gli sforzi votati a fare in modo che la vendita di camere potessero raggiungere un certo equilibrio tra vendita intermediata e vendita diretta, viene sempre di più minata da questi servizi molto apprezzati dagli utenti e concepiti per convertire l’attenzione generata.
L’utilità nel trovarsi in un sistema che va a comparare i prezzi, nulla di nuovo visto che stiamo parlando di un approccio datato, offre un chiaro quadro d’insieme che aiutato dalle mappe e dalle informazioni prelevate dalle schede locali su Google, canalizza l’utente verso l’acquisto.
Un’ulteriore certezza è la conferma che senza un sistema di booking engine che si interfaccia con il sistema di Google Hotel Finder non è possibile comparire direttamente nell’elenco “Prenota” e non è possibile sfruttare la visibilità generata dal proprio brand in un sistema del genere o in sistemi online basati sulla reputazione, basti pensare al box prenota su Tripadvisor. Quindi diventa sempre più indispensabile munirsi di questo strumento.
Io non penso, come alcuni credono, che Google Hotel Finder incide sulla perdita di “visibilità nelle SERP” per chi era posizionato su parole chiave competitive, ad esempio “hotel+località”. Mi chiedo: chi è che ancora basa la sua visibilità online su una parola chiave del genere? La perdita di volumi di ricerca generiche nel tempo a favore di ricerche di lunga coda, dove si differenzia per servizi e peculiarità, sembra sminuire questo timore. Provate a fare una ricerca con una parola chiave come “hotel+destinazione+vicino+luogo” il box di Google Hotel Finder non compare, pertanto esiste ancora ampio margine per lavorare sul posizionamento organico.
Piuttosto come mai il servizio non è raggiungibile nelle SERP sui dispositivi mobile?
La grande forza di Google non sta solo nella sua capacità di smuovere e rivoltare interi mercati online, ma anche e soprattutto dalla sua naturale capacità di far comunicare più servizi per costruire dei tunnel di canalizzazione verso i servizi che gli creano maggiore revenue. Non è un caso che i principali introiti pubblicitari per Google provengano dal settore travel, considerato da sempre un bacino enorme di entrate finanziarie. Google Flight Search, descritto con estrema chiarezza da Matteo Aldamonte, sarà il classico servizio spalla per fare cross promotion interna replicando metodi già consolidati nel passato.
Penso che Google Hotel Finder possa finalmente realizzare quel concetto di intermediazione intelligente, a me tanto caro. Staremo a vedere, con l’avvicinarsi della stagione estiva ne vedremo delle belle.
Ciao Arturo, complimenti per l’articolo. Vorrei precisare che la disintermediazione non è uguale alla NO INTERMEDIAZIONE ma è un processo economico e culturale che è iniziato con l’avvento delle nuove tecnologie che tende ad avvicinare il produttore al consumatore. Anche le maggiori OTA stanno disintermediando ovvero accorciando un processo distributivo molto lungo, Hotel-Grossista-T.O.-AdV-Turista verso uno decisamente più breve Hotel-OTA-Turista. Peccato che i costi della filiera distributiva non si siano adeguati a tale accorciamento ;-( Disintermediazione non è uguale a Vendita diretta anche se tutti vorremmo che fosse così. In ogni caso siamo tutti consapevoli che i servizi di cui tu parli hanno un costo che in ogni caso, alla fine della fiera, è inferiore al costo di una vendita via OTA. Nozio.biz ha sviluppato una tecnologia che consente anche agli hotel indipendenti di essere visibili su Google HPA, TripAdvisor mostra prezzi, Trivago Direct Booking e Kayak Price Comparison. Dal mio punto di vista, la domanda corretta da porsi è: ma quanto sono disposto ad investire in percentuale al venduto, io Hotel, per realizzare una vendita diretta?